FRANCESCO ALBI
Mi chiamo Francesco Albi, sono nato nel 1985 a San Gallo e vivo e lavoro a Locarno.
Sono cresciuto nel locarnese e, dopo aver ottenuto il diploma in architettura, è proprio in città che io e la mia compagna Anita abbiamo voluto trasferirci ed è qui che sono nati entrambi i nostri figli: Alessandro e Cecilia.
Oltre all’architettura, la mia grande passione è la Storia. Essa ci circonda, specialmente a Locarno, e tramite l’architettura, la letteratura e il patrimonio artistico ci parla. Mi affascina leggere delle antiche popolazioni. Capire chi siamo e da dove veniamo ci aiuta a relativizzare molte delle nostre convinzioni sul giusto e sbagliato. Ancora recentemente abbiamo avuto prova di quanto la storia sia destinata a ripetersi, se dei suoi insegnamenti non facciamo tesoro.
Alla politica mi sono avvicinato con la nascita dei miei figli. Diventare padre ha sicuramente contribuito a far crescere in me il desiderio di avere voce in capitolo, di lavorare affinché anche loro possano godere un giorno delle conquiste per le quali i nostri padri e le nostre madri hanno combattuto; diritti che noi diamo per scontati ma che sono oggi più che mai messi in discussione.
Eletto nel Consiglio comunale di Locarno, dal 2021 siedo nella Commissione del Piano Regolatore. La pianificazione territoriale è un forte strumento di politica attiva. Si può intervenire per aumentare le aree verdi oppure, come vogliono i soliti noti, costruire nuovi autosili. Si può decidere di gettare le basi per un quartiere intergenerazionale, a vocazione famigliare, in cui vengano promosse abitazioni a pigione moderata. Oppure, come spesso accade, svendere i terreni di proprietà della Città al miglior offerente.
Mi ricandido per il Municipio ed il Consiglio Comunale di Locarno. Mi piacerebbe continuare a dare il mio contributo per migliorare alcuni aspetti della nostra bella città. A cominciare dal potenziamento dei servizi rivolti alle famiglie, favorendo i progetti d’interscambio generazionale, passando dalla tutela della biodiversità cittadina e dal sostegno ad una crescita urbana sostenibile sia a livello energetico che a livello sociale.
Chiudo questa parentesi su di me, citando un antico detto latino: «Che uomo è, un uomo che non rende il mondo un posto migliore?»