GIULIA AUGUGLIARO
Ho 32 anni, sono architetta e vivo e lavoro a Locarno. Sono nata e cresciuta nel Sottoceneri ma sin dall’infanzia Locarno è sinonimo di “casa”. Le visite ai parenti materni sulle rive del Verbano hanno certamente contribuito ad identificarmi in una Locarnese. Tanto che al momento di scegliere dove mettere radici e fondare lo studio di architettura di cui sono co-titolare, la scelta è stata immediata: Locarno.
Prima di rientrare in Ticino ho studiato architettura presso il Politecnico di Zurigo, dove ho mosso i primi passi quale progettista di opere pubbliche. Nella città sulla Limmat ho potuto apprezzare i benefici di una politica cittadina orientata al benessere della sua cittadinanza: aree verdi e di svago per tutti i tipi di utenza, spazi aperti e diversificati per la cultura alternativa, appartamenti a pigione moderata per giovani famiglie, ecc. Tutte qualità che a Locarno e in tutto il Cantone occorre fare proprie se si vuole contrastare la fuga di cervelli, ovvero delle colleghe e dei colleghi che dopo gli studi si fermano oltralpe.
L’esperienza lavorativa mi ha però anche mostrato che dietro la “riservatezza aziendale” si può celare la disparità salariale tra uomo e donna e che troppo spesso situazioni di “difficoltà congiunturali” si possono facilmente trasformare in licenziamenti per le colleghe neomamme. Le ingiustizie viste e vissute mi hanno portato a calpestare per la prima volta la strada dello sciopero delle donne nel 2019.
Per passione professionale, ben presto la sensibilità alle tematiche di genere e di parità ha trovato terreno fertile nell’ambito della pianificazione. Purtroppo le città in cui viviamo sono il frutto del lavoro orientato a rispondere ad un’utenza limitata. Giovani, popolazione anziana, persone con alle spalle esperienze migratorie, per citare alcuni esempi, sono ad oggi troppo poco considerate durante le procedure pianificatorie. Vi sono diversi modi per correggere la rotta e lavorare verso una città inclusiva, sostenibile e a misura di tutte e di tutti. Processi partecipativi, urbanismo tattico, ecologia urbana, città 15 minuti, sono tutti strumenti utili per implementare quella che viene definita la pianificazione di genere.
Credo fortemente nella necessità nella partecipazione e nell’impegno civico per realizzare il più appassionante progetto che unisce tutte e tutti noi: la collettività, la sua città e il suo territorio. Per questo mi candido per il Municipio e per il Consiglio comunale fiduciosa di poter contribuire, lavorando sodo, ad una Locarno più paritaria, più progettuale, più sostenibile e più impegnata al benessere di tutte e di tutti.